Da tempo l’attenzione per le api è notevole, causa lo spopolamento, gli avvelenamenti, i parassiti, il clima e la diminuzione delle fonti nettarifere, quindi della quantità di cibo.
Molte Amministrazioni pubbliche, stanno intervenendo, con specifiche piantumazioni, aree dedicate alle api, in collaborazione con le associazioni di apicoltori, e con la rete Comuni amici delle api.
A fronte di questa grande e crescente sensibilità, è nostro dovere, come associazione di categoria degli apicoltori veneti, segnalare gli aspetti positivi, ma anche registrare chi forse inconsapevolmente, va in direzione contraria.
Già perché l’attenzione all’apicoltura, alla biodiversità, alle sostanze nettarifere, utili non solo a produrre miele ma in primis ad alimentare le api, si scontrano con disinteresse o purtroppo con azioni che contribuiscono alla loro estinzione.
Tra queste le potature selvagge o nel nostro Veneto “castrar le piante”
E quello che è successo i giorni scorsi nel Comune di Quinto Vicentino, al bellissimo viale di Tigli che da Quinto va a Bolzano Vicentino e a Vicenza, meta di molti apicoltori, locali e non, che grazie ai tigli producevano un pregiato Miele di tiglio.
Grazie a questa potatura selvaggia, le piante, sperando sopravvivano, per i prossimi tre quattro anni non produrranno nettare, le api non avranno alimentazione e non si produrrà miele.
Non bastava il clima pazzo, ci mancava solo l’irresponsabilità non so se attribuibile all’Amministrazione di Quinto Vicentino, i tecnici o l’azienda appaltatrice. Anche perché 4 piante sono potate bene le altre cento e più castrate. Rimane l’amarezza perché, di fronte a progetti ambiziosi dell’Amministrazione comunale sulla biodiversità e a favore degli insetti impollinatori in cantiere poi si cade sulla potatura dei tigli.
Comune purtroppo da annoverare, al momento nella lista dei Comuni nemici delle api.
Vicenza, 07 febbraio 2020
Il Presidente
Dott. Gerardo Meridio